È un Professionista della scienza Pedagogia Clinica che, con modalità esclusivamente educative, metodi e tecniche propri, si rivolge a persone di ogni età al fine di promuovere ed estendere le capacità individuali e sociali, e favorirne il processo di sviluppo. Differenziandosi da un modello sanitario, non si concentra sui disturbi e le incapacità, non corregge né cura, ma ne promuove il progresso evolutivo.
Cosa fa? Accompagna la persona verso il cambiamento e la conquista di nuovi equilibri, attivando nuove forme di espressione.
Come si svolge l'intervento di aiuto?Si articola in un percorso conoscitivo che comprende la Verifica delle Potenzialità, Abilità e Disponibilità (PAD), secondo un’ottica di conoscenza globale della persona e di un intervento educativo specialistico, e non di definizione classificatoria né di identificazione del deficit. In questa sua procedura il Pedagogista Clinico utilizza modalità distintive e lemmi propri di questa professionale. Questo professionista si rivolge alla persona, non al “caso” né al “paziente”, poiché ritiene la persona unica e con specificità proprie, privilegia il termine “educazione” a quelli di “riabilitazione”, “rieducazione”, “terapia”. L’educazione propriamente detta non si attua attraverso “esercizi”, ma con esperienze o attività, la cui proposta si modula in relazione alle caratteristiche della persona.
Che tipo di relazione si crea con lo specialista?Il Pedagogista clinico si pone in relazione con l'altro con la simpatia, che a differenza dell'empatia è invece l’abilità di percepire la situazione sentendo risuonare dentro di sé qualcosa di simile alla persona coinvolta, quindi si tratta di uno stare in relazione meno profondo. In una relazione di tipo educativo si parla perciò di simpatia in quanto lo scopo non è entrare in risonanza con l’altro al fine di promuovere un cambiamento nel modo di “vedere” la realtà, ma è fornire, attraverso esperienze e attività, all’interno di un clima favorente, lo sviluppo di abilità e disponibilità.
Il Pedagogista Clinico concepisce, struttura e realizza il momento di incontro e conoscitivo della persona o delle persone che richiedono il suo aiuto, segue ogni attenzione opportuna per il percorso dall’accoglienza al contratto e i progrediti criteri di verifica, per spingersi poi ad individuare i processi di analisi storico-personale ed infine l’analisi delle autonomie e della coscienza di sé.